domenica 29 giugno 2014

Indice dei post:

Ogni post contiene riferimenti tecnologici presenti all'interno del romanzo "L'inverno del mondo" di Ken Follett. Vengono inoltre messi in risalto gli eventi storici che hanno fornito a Follett il materiale per analizzare con grande scrupolo gli anni del secondo conflitto mondiale. Ogni post è stato inserito all'interno di un particolare anno raccontato nel romanzo.





1933: l'ascesa del Fuhrer





1935: democrazia in declino





1936: "caudillo y dictator"





1937: affilate le armi





1939: lo scoppio della guerra





1940: una stagione di sangue





1941: la Carta Atlantica e il futuro del mondo





1942: mondializzazione del conflitto





1943: spie e controspie





1944: l'Europa libera





1945: la pace fredda





Abbecedario:

A come ARMATA ROSSA
B come BBC
C come CODICE MAGIC
D come DINAMITE
E come ELEZIONI 1933
F come FAT MAN
G come GESTAPO
H come HORNET MOTH
I come INCROCIATORE
L come LITTLE BOY
M come MOSIN-NAGANT
N come NKDV
O come OROLOGIO DA TASCHINO
P come PROGETTO MANHATTAN
Q come QUOTIDIANO 
R come RADIO LONDRA
S come SWINGJUGEND
T come TRINITY TEST
U come URANIO-235
V come VALENKI
Z come ZERO



venerdì 27 giugno 2014

Le atomiche sganciate sul Giappone: "Little Boy" e "Fat Man"

(pag.885-886)
Frunze annuì. <<Per Hiroshima abbiamo utilizzato un ordigno all'uranio con un sistema di detonazione balistico. Abbiamo battezzato la bomba "Little Boy". Su Nagasaki abbiamo sganciato "Fat Man", una bomba al plutonio con innesco ad implosione.>> Volodja non riusciva quasi a respirare. Quelle erano informazioni al calor bianco. <<Quale dei due sistemi è il migliore?>> 
<<Hanno funzionato tutti e due, ovviamente, ma Fat Man è più facile da costruire.>>
<<Perchè?>>
<<Occorrono anni per produrre abbastanza U-235 per una bomba. Il plutonio è più veloce, una volta che si disponga di una pila nucleare.>>
<<Quindi l'URSS dovrebbe copiare Fat Man>>.
<<Assolutamente sì>>.


"Little Boy", la bomba sganciata su Hiroshima
"Fat Man", la bomba sganciata su Nagasaki


Ecco la pace fredda. L'Unione Sovietica, impaurita dai disastri causati dalle atomiche sganciate sul Giappone, si vede costretta ad avere una bomba propria per poter rispondere ad armi pari agli americani.
Finito lo spionaggio nei confronti della Germania nazista, la "Guerra fredda" riparte proprio dai servizi segreti sovietici che cercano di captare negli USA informazioni per fabbricare le loro armi nucleari.




Trinity test: la bomba atomica

(pag. 851)
Nel sud del Nuovo Messico, non lontano da El Paso, c'è un deserto che si chiama Jornada del Muerto, il "Viaggio del morto". Per tutto il giorno un sole spietato picchia sugli spinosi arbusti di mezquite e sulle piante di yucca dalle foglie simili a spade. Gli unici abitanti di questo deserto sono scorpioni, serpenti a sonagli, formiche rosse e tarantole. Fu lì che gli uomini del Progetto Manhattan testarono l'arma più spaventosa che la razza umana avesse mai concepito.

Il Trinity site, monumento celebrativo che ricordo il primo scoppio nucleare

(pag. 851-852)
Gli scienziati non usavano mai la parola "boma": preferivano il termine "dispositivo". Al cuore dell'ordigno c'era una sfera di plutonio, un metallo che non esiste in natura, ma che era stata sintetizzato come sottoprodotto delle pile atomiche. La sfera pesava quattro chili e mezzo e conteneva tutto il plutonio disponibile al mondo Qualcuno aveva calcolato che valesse un miliardo di dollari.
I trentadue detonatori sulla superficie della sfera sarebbero esplosi nello stesso momento, creando una pressione interna così potente che il plutonio sarebbe diventato estremamente denso e avrebbe raggiunto uno stato critico.
Nessuno sapeva cosa sarebbe successo.

....

(pag. 856)
Ci fu un colpo di gong, un suono stranamente fuori posto nel deserto.
<<Dieci secondi.>>
Greg provò l'impulso di scattare in piedi e correre via. Nonostante fosse un'idea stupida - quanto poteva allontanarsi in dieci secondi? -, dovette imporsi di restare immobile.
La bomba esplose alle cinque, ventinove minuti e quarantacinque secondi.
Prima ci fu un lampo terrificante, di una luminosità incredibile, il bagliore più accecante che Greg avesse mai visto, più del sole. Poi da terra sembrò spuntare un bizzarra cupola di fuoco che, con velocità pazzesca, salì a un'altezza mostruosa. Raggiunse il livello delle montagne e continuò a salire, gonfiandosi rapidamente tanto che i monti sembrarono rimpicciolire.


Trinity test, 16 luglio 1945 alle 5:30 del mattino


(pag. 855)
Poi, finalmente, il frastuono si attenuò e la nube a forma di fungo iniziò a disperdersi.
Greg sentì Frank Oppenheimer dire: <<ha funzionato>>.
<<Sì, ha funzionato>> convenne Oppie.
I due fratelli si strinsero la mano,
"E il mondo è ancora qui" pensò Greg.
Ma era cambiato per sempre.

La prima esplosione nucleare, il Trinity test del Progetto Manhattan

I fratelli Oppenheimer:

Le pompe pubbliche di Berlino

(pag. 826-827)
Carla uscì per mettersi in coda per l'acqua. 
Da due giorni i rubinetti erano a secco. Per fortuna le donne di Berlino avevano scoperto che ogni tre o quattro isolati c'era una vecchia pompa pubblica, collegata a pozzi sotterranei. In disuso da tantissimo tempo, le pompe erano arrugginite e cigolanti, ma caso strano, funzionavano ancora. Tutte le mattine le donne si mettevano in fila, armate di secchi e brocche.

 


1945. Siamo all'epilogo della guerra in Europa. La Germania è circondata da ogni lato e pronta ad essere invasa dai miliari dell'Armata Rossa, che con barbaramente saccheggiano i civili tedeschi nelle proprie tappe e stuprano le donne. 


Truppe russe a Berlino nel 1945


"Rèsistance-Fer" e i sabotaggi alle tradotte tedesche

(pag. 804)
Adesso, il giorno dopo il D-Day, Lloyd era disteso sulla sommità del terrapieno che fiancheggiava la linea principale per Rouen, il capoluogo della Normandia, in un punto in cui il binario entrava in una galleria. Dalla sua posizione era in grado di vedere i treni in avvicinamento quando distavano ancora due chilometri. 
C'erano due uomini con lui, nomi in codice Légionnaire e Cigare. Lègionnaire era il capo della Resistenza in quella zona, Cigare era un ferroviere. Lloyd aveva portato la dinamite. Fornire armi ed esplosivi era il contributo principale degli inglesi alla Resistenza francese. 

Dinamite sui binari ferroviari nella Normandia del 1944

La "Résistance-Fer", la resistenza dei ferrovieri francesi all'occupazione tedesca.


lunedì 23 giugno 2014

I cablogrammi dei marine americani

(pag. 758) 
Anche prima di imbarcarsi sia lui che Eddie erano diventanti molto più esigenti. Chiedevano che venissero scattate nuove foto per sostituire quelle sfocate o confuse e mandavano cablogrammi in tutto il mondo per avere carte migliori.

Esempio di cablogramma

La figura dei marine militari degli USA, una delle compagini americane che trovo spazio nel conflitto mondiale



L'auricolare del commissario Macke

(pag. 737)
Macke sedeva sul sedile posteriore della Mercedes nera con Werner al suo fianco. Appesa al collo, Macke aveva una piccola borsa molto simile a una cartella scolastica, che però teneva davanti e non sulla schiena. Abbastanza piccola perchè un soprabito abbottonato potesse nasconderla, era collegata a un minuscolo auricolare da un cavetto sottile. 
<<E' l'ultima novità>> spiegò Macke. <<Più ti avvicini alla radiotrasmittente, più il suono diventa forte.>>.
<<Più discreto di un furgone con una grande antenna sul tetto>> osservò Werner.
<<Dobbiamo utilizzare entrambi i sistemi: il furgone per scoprire l'area in generale e questo per individuare con precisione il luogo esatto.>>

Kreuzberg, quartiere popolare densamente popolato a sud del centro di Berlino

Si tratta di uno dei tentativi da parte della Gestapo di captare i segnali che, tramite le radiotrasmittenti, i "pianisti", cioè le spie all'interno della Germania, recapitavano tra loro.


In particolare:
  • Il termine pianista è stato utilizzato durante la seconda guerra mondiale per designare una spia che usasse la radio o il radiotelegrafo per restare in contatto con il quartier generale.

mercoledì 18 giugno 2014

Il Progetto Manhattan

(pag. 677-678)
Tra gli scienziati che vi lavoravano c'era anche Leò Szilàrd, l'uomo che per primo aveva avuto l'idea di una reazione a nucleare a catena. Szilàrd era un ebreo ungherese che aveva studiato all'università di Berlino... fino a quel fatale anno 1933. La squadra di ricerca di Chicago era guidata da Enrico Fermi, un fisico italiano. Fermi, la cui moglie era ebrea, era scappato dall'Italia quando Mussolini aveva pubblicato il suo "Manifesto della razza".
Greg di domandò se i fascisti di rendessero conto che il loro razzismo aveva causato il passaggio al nemico di una tale messe di brillanti scienziati. Lui non aveva alcuna difficoltà a capire le loro teorie. Fermi e Szilàrd sostenevano che quando un neutrone colpisce un atomo di uranio la collisione genera due neutroni. Quei due neutroni possono collidere con altri atomi di uranio diventando quattro, poi otto e così via. Szilàrd l'aveva definita una "reazione a catena": un'intuizione geniale.
In quel modo una tonnellata di uranio poteva produrre tanta energia quanto tre milioni di tonnellate di carbone... in teoria.


Alcuni degli scienziati coinvolti nel Progetto Manhattan


(pag. 685)
Greg era in piedi tremante nella balconata degli spettatori di un campo di squash non riscaldato. Lì, sotto le tribune ovest dello stadio dismesso al margine del campus dell'università di Chicago, Fermi e Szilàrd avevano costruito la loro pila atomica. Greg ne era impressionato e spaventato.
La pila era un cubo di blocchi grigi che arrivava fino al soffitto del campo da squash, quasi contro la parete di fondo che portava ancora i segni di centinaia di palle sortendo un effetto a pios. La pila era costata un milione di dollari e poteva far saltare in aria l'intera città.

...

La pila era attraversata  da dieci canali che contenevano le barre di controllo, strisce lunghe quattro metri di cadmio, un metallo che assorbiva i neutroni ancora più efficacemente della grafite. Le barre mantenevano la situazione tranquilla. Quando fossero state rimosse dalla pila, sarebbe cominciato il divertimento.


Disegno del reattore nucleare


(pag. 690-691)
Fermi alzò una mano. Si zittirono tutti. <<La pila ha raggiunto la criticità>> annunciò. Sorrise... e non fece niente.

....

Fermi rimase in silenzio e immobile a osservare la penna dell'oscillografo, e tale era la sua autorevolezza che nessuno osò contestarlo. Si stava realizzando la reazione a catena, ma era sotto controllo. Lasciò proseguire un minuto, poi un altro.

.....

Finalmente Fermi ordinò di rimettere al loro posto le barre di controllo. Il rumore dei contatori tornò a essere ticchettio che a poco a poco rallentò e si fermò.
Il respiro di Greg ridiventò normale.
McHugh era euforico. <<Lo abbiamo dimostrato!>> esclamò. <<La reazione a catena esiste!>>.


La prima bomba atomica che verrà agganciata sul traliccio

I tecnici spensero i rilevatori e cominciarono e i presenti cominciarono a sfollare. Greg rimase a osservarli. Dopo un po' si ritrovò da solo sulla  balconata con Fermi e Szilàrd. Guardò i due giganti dell'intelletto mentre si stringevano la mano. Szilàrd era un uomo grande e grosso, Fermi sembrava un elfo; e per un attimo a  Greg venne in mente il paragone con Stanlio e Ollio.

Poi sentì Szilàrd dire: <<Amico mio, credo che questo sarà ricordato come un giorno nero nella storia dell'umanità>>.
"Cosa diavolo avrà voluto intendere con questa frase?" pensò Greg.



I monumenti del nucleare:



Le fotografie al piano di battaglia dell'Operazione Blu

(pag.644)
Si interruppe per tirare fuori dalla tasca della divisa una scatola di acciaio inossidabile grande come un pacchetto di sigarette, solo un po' più lunga e stretta. <<Questo è un apparecchio in miniatura studiato appositamente per fotografare documenti>>. Carla notò su un lato la scritta MINOX. <<Si possono fare undici fotografie a pellicola. Qui ci sono tre pellicole>>. Tirò fuori tre piccoli caricatori a forma di manubrio da inserire nella minuscola macchina. <<La pellicola si carica in questo modo>>. Glielo mostrò. <<Per fare le foto devi guardare qui, nel mirino. Se hai dei dubbi, leggi questo manuale.>>

Macchina fotografica MINOX

Il piano di battaglia dell'Operazione Blu; attuata dai nazisti contro l'URSS, fallita la precedente Operazione Barbarossa, pervenne tra le mani di Stalin con giorni d'anticipo grazie al lavoro nelle spie antinaziste presenti in Germania.






La Yorktown e le portaerei americane

(pag.616-617)
Alle due e mezza il radar di un incrociatore di scorta alla Yorktown rilevò aerei che volavano bassi provenienti da ovest, presumibilmente una squadriglia di attacco della Hiryu. L'incrociatore segnalò l'informazione alla portaerei. Buckmaster mandò 12 Wildcat a intercettarli.

La portaerei Yorktown

(pag. 619)
Dopo la battaglia di Midway divenne chiaro che la guerra nel Pacifico si vinceva con aeroplani che decollavano dalle navi. Giappone e Stati Uniti avviarono entrambi programma d'emergenza per costruire portaerei nel minor tempo possibile.
Tra il 1943 e il 1944 il Giappone produsse sette di queste navi enormi e costose.
Nello stesso periodo gli Stati Uniti ne costruirono novanta.


Le portaerei, arma fondamentale nella guerra del Pacifico


Giugno 1942, la battaglia di Midway.



Gli "Zero" giapponesi bombardano Pearl Harbor

(pag. 583-584)
Chuck vide bombe piovere sull'idroscalo, nella parte più prossima di Ford Island. I fragili idrovolanti, ormeggiati l'uno vicino all'altro, esplosero, e frammenti di ali e fusoliere volarono per aria come foglie in un uragano.
Chuck, allenato com'era a identificare i tipi di aereo, individuò un terzo modello tra gli aggressori giapponesi, il micidiale Mitsubishi "Zero", il miglior caccia basato su portaerei del mondo.

Gli "Zero" giapponesi durante il bombardamento di Pearl Harbor nel dicembre del 1941

L'attacco di Pearl Harbor è il primo episodio della guerra del Pacifico che durerà oltre la fine della guerra in Europa e si concluderà con lo sgancio della prime bombe atomiche.




"Cavalli di Frisia"

(pag. 546-547)
Una strada importante era disseminata di "cavalli di Frisia", ostacoli difensivi che consistevano di tre pezzi di rotaia di poco meno di un metro ciascuno, saldati al centro per formare una struttura a forma di asterisco. Sembrava che danneggiassero pesantemente i cigoli dei carri armati.

I "cavalli di Frisia"

L' "Augusta" del presidente Roosevelt e la "Prince of Wales" del primo ministro Churchill

(pag. 526)
Greg Peskov viaggiava con Summer Welles e il presidente Roosevelt a bordo di un incrociatore pesante, l' Augusta, verso la baia di Placentia, al largo delle coste di Terranova. Nel convoglio c'erano anche la corazzata Arkansas, l'incrociatore Tuscaloosa e diciassette cacciatorpediniere
Gettarono l'ancora in due lunghe file, con un ampio tratto di mare in mezzo. Alle nove di mattina di sabato 9 agosto, sotto un sole splendente, gli equipaggi di tutte e venti le navi erano schierati ai parapetti nelle loro uniformi bianche quando arrivò la corazzata inglese Prince of Wales, scortata da tre cacciatorpediniere, e sfilò maestosa fra i due schieramenti, con a bordo il primo ministro Wiston Churchill.

Franklin Delano Roosevelt e Wiston Churchill nell'incontro alle coste dell'isola di Terranova a bordo del Prince of Wales


Nell'incontro di Terranova fu siglata la "Carta Atlantica", accordo sull'ordine futuro del mondo una volta sconfitto il nazismo e la Germania. Qui nacque l'idea di una Società delle nazioni rinnovata della fallimentare associazione nata dopo il primo conflitto mondiale e che diventerà l'ONU.





martedì 17 giugno 2014

Codice MAGIC

(pag. 513)
L'Unità di spionaggio dei segnali elettromagnetici dell'esercito americano era in grado di intercettare e decifrare i radiogrammi inviati dal ministero degli Esteri di Tokyo alle sue ambasciate all'estero. I dati di queste decifrazioni erano chiamati in codice MAGIC. Greg ne era a conoscenza, anche se non avrebbe dovuto... In effetti sarebbe scoppiato un putiferio se l'esercito avesse scoperto che lui era a parte del segreto.


Washington, USA

La guerra del Pacifico fece diventare il conflitto definitivamente "mondiale", aprendo una stagione di massacri e stragi tra le coste del West americano e del Giappone.




La fissione nucleare

(pag. 493)
<<Non capisci>> ribattè lei. <<Ascolta. Quando l'uranio metallico è sottoposto ad un processo chiamato "fissione", vengono rilasciate enormi quantità di energia. Intendo proprio enormi. Noi lo sappiamo e lo sanno anche gli scienziati occidentali...abbiamo letto i loro articolo sulle riviste scientifiche>>. 
<<Sì, ma la questione dei congegni di puntamento mi sembra comunque più urgente>>.
<<Questo processo, la fissione, potrebbe essere usato per creare bombe cento volte più potenti di quelle di cui disponiamo adesso>> continuò Zoja alterata. <<Una sola esplosione nucleare potrebbe distruggere Mosca. Cosa succederà se i tedeschi creano una bomba simile e noi non ce l'abbiamo? Sarebbe come se loro avessero i fucili e noi solo le spade!>>.


Schema intuitivo della reazione di fissione nucleare


La corsa all'atomica, il sorpasso americano sul progetto di Hitler di mettere le mani sull'ordigno nucleare.




Il soldatino a molla antispie

(pag. 490-491)
Kamen si chiuse la porta alle spalle e si sedette. Tirò fuori dalla tasca un giocattolo, un soldatino di stagno con una chiave sulla schiena. Caricò la molla e lo appoggiò sulla scrivania di Volodja. Il soldatino si mese a muovere le braccia come se stesse marciando; il meccanismo a molla fece un suono scoppiettante mentre rallentava.
A bassa voce, Kamen disse: <<Stalin non si vede da due giorni>>. Volodja capì che il rumore del giocattolino serviva a neutralizzare qualsiasi microfono fosse stato nascosto nel suo ufficio.




Stalin, lo stratega sovietico.



L'incendio di copertura ad un cestino in Alexanderplatz

(pag. 474-475)
Tirò fuori dalla tasca della carta velina appallottolata e la lasciò cadere in un cestino della spazzatura. Quando mancava un minuto alle tre, si accese una sigaretta anche se non fumava. Lasciò cadere il fiammifero acceso nel cestino facendo attenzione che finisse sulla palla di carta velina. Poi si allontanò.
Qualche secondo dopo qualcuno gridò: <<Un incendio!>>.
Mentre tutti là intorno erano distratti dal fuoco nel cestino, davanti all'ingresso del grande magazzino si fermò un taxi, una Mercedes 260D nera, da cui saltò giù un bel giovane con  l'uniforme di tenente dell'Aviazione. Mentre questi pagava il tassista, Volodja salì sul taxi e sbatté la portiera.
Sul fondo del taxi, dove il conducente non poteva vedere, c'era una copia del "Neues Volk", la rivista nazista di propaganda razziale. Volodja la raccolse, senza leggerla.


Alexanderplatz, Berlino - 1941


Lo spionaggio sovietico raggiunge il culmine: dall'aviazione tedesca arriva direttamente nelle mani delle spie russe il documento ufficiale che attesta l'intenzione di Hitler di invadere l'URSS. L'informazione cambierà irreversibilmente le redini del conflitto. Tale operazione venne chiamata "Operazione Barbarossa", imperatore germanico che aveva guidato la Terza crociata nell'anno 1189.

Ecco testuale documento: 

        Direttiva n. 21: Operazione "Barbarossa"

La Wehrmacht tedesca deve essere pronta, anche prima della fine della guerra contro l'Inghilterra, a sconfiggere la Russia in una rapida campagna.


domenica 15 giugno 2014

La Swingjugend tedesca

(pag. 437)
I ragazzi della Swingjugend indossavano giacche a quadri e avevano sempre con sé l'ombrello, per sembrare più inglesi. Si lasciavano crescere i capelli per manifestare il loro disprezzo per i militari. Le ragazze avevano un trucco pesante e abiti sportivi americani. Tutti loro pensavano che i membri della Gioventù hitleriana fossero stupidi e noiosi, con la loro musica popolare e i balli sociali.

Manifesto della gioventù tedesca che si opponeva al nazismo durante la guerra.

Nascono i primi movimenti antinazisti tra i giovani tedeschi. E' la generazione dello "Swing", che ammirava i loro coetanei inglesi ed americani che vivevano in paesi liberi dal razzismo e dalla dittatura. Il movimento di protesta dei giovani tedeschi si forma attorno alla musica jazz, i cui dischi erano proibiti perché la maggior parte dei musicisti più bravi erano negri. 





Il sentiero durante la fuga dalla Francia occupata

(pag. 417)
La piccola Teresa impose un passo che ben presto fece sbuffare e ansimare i tre uomini. Aveva portato con sé una torcia, ma si rifiutò di usarla mentre brillavano le stelle, dicendo che doveva preservare la batteria.




Concitate pagine sulla fuga di diversi ex prigionieri di guerra verso la Spagna, da dove saranno liberi di muoversi verso il resto d'Europa, in particolare la Gran Bretagna. 
Oltrepassare il confine della Francia, ormai sotto l'occupazione tedesca, significò libertà per molti profughi.



La Triumph Tiger 100 di Daisy

(pag. 405)
Aprì la porta del garage e a mano spinse fuori la sua motocicletta, una Triumph Tiger 100, così chiamata perché raggiungeva una velocità massima di cento miglia all'ora. L'accese facendo leva sulla pedivella e uscì con disinvoltura dalle scuderie.

Triumph Tiger 100